Educazione Digitalizzata

Marta Meli
In che senso si parla di educazione digitalizzata? Adesso, più che mai, abbiamo a che vedere con i dispositivi e il mondo digitale. E abbiamo compreso che ne siamo parte integrante. 

In più - come ha scritto Laura DeNardis, una tra le più influenti studiose e autorevoli voci internazionali in materia di governance di Internet - “la trasformazione [...] da rete di comunicazione tra persone a rete di controllo, incorporata direttamente nel mondo fisico, potrebbe essere ancora più significativa del passaggio dalla società industriale alla società dell’informazione digitale” (DeNardis L., Freedom and Security in a World with No Off Switch, Yale University Press, United States, United Kingdom, 2020, trad. it. Andrea Daniele Signorelli, Internet in ogni cosa. Libertà, sicurezza e privacy nell’era degli oggetti iperconnessi, Luiss University Press, Roma, 2021). 

Quello che più conta, pertanto, è l’uso che facciamo di questi strumenti e di questo spazio i cui elementi intervengono in molti aspetti della nostra vita (Internet of Things). Domandiamoci, e impariamo, come trarne beneficio! 

A fronte del confinamento degli ultimi anni, oltre che del cambiamento socio-demografico ed economico, sono sorte alcune esigenze che hanno a che vedere proprio con la trasformazione digitale e, dunque, con:

 - L’educazione digitalizzata (how)
 - L’EdTech (what; how to use technology in education → ways to use)
 - Le piattaforme e-learning (where)

Il networking, la condivisione e la diffusione di idee sono essenziali per la propria crescita professionale, perché - come ha spiegato il filosofo, sociologo e antropologo Bruno Latour - non si possono più “percorrere in solitudine le strade della conoscenza” (Latour B., Cogitamus. Six lettres sur les humanités scientifiques, La Découverte, Paris, 2010, trad. it. Roberta Ferrara, Cogitamus. Sei lettere sull'umanesimo scientifico, il Mulino, Bologna, 2013). 

L’e-learning, le piattaforme e i dispositivi digitali possono essere una risorsa se vogliamo che lo sia. La realtà sociale è sempre più complessa, così come il mondo dell’educazione. Il mercato, per di più, è in rapida e costante evoluzione. Non conviene sempre affidarsi a un unico modello, ma è importante capire quanto l’imprescindibilità sia propria della digitalizzazione. Da qui, l’importanza di investire nella formazione e nello sviluppo delle competenze digitali.
 
Due primi punti da evidenziare sono:
  • Gli elementi socio-tecnici
  • L’interdipendenza
Lo spazio digitale, anche se non lo tocchiamo con mano, fa parte delle nostre vite e del nostro lavoro. Siamo noi, esseri umani, i co-costruttori dello stesso. Abbiamo l’opportunità di intervenire nel presente per dare forma al futuro: facciamolo al meglio!

Studiare online non è sempre facile. Però, se definiamo il problema e si ri-formulano/ri-progettano soluzioni adeguate, la didattica online può essere d’aiuto a molte persone che desiderano mettersi in gioco esplorando e acquisendo nuove competenze. Inoltre, e non meno importante, questo spazio comune può diventare un grande supporto per l’apprendimento. Una vera e propria implementazione di metodologie educative e pratiche didattiche innovative.

Le considerazioni della psicologia sociale, rispetto alla dimensione relazionale, ci invitano a riflettere su tre costrutti fondamentali:
- Empowerment: controllo di sé, autodeterminazione/autogestione, partecipazione, sviluppo del pensiero critico, interazione con l’ambiente, ascolto - ascoltare, ascoltarsi - condivisione)
- Resilienza/Resistenza: capacità di agency, capacità di risposta ad una eventuale situazione di crisi/difficoltà e relativo/successivo superamento, sviluppo strategie/potenzialità creative)
- Mattering: (auto)riconoscimento, sentirsi stimati e soddisfatti, gratificazione riuscire a dare/aggiungere valore a sé e agli altri, in quanto “il sé non esisterebbe se non ci fosse la società” (G. H. Mead, C. H. Cooley - Collins Rendall, Theoretical Sociology, Harcourt Brace Jovanovich, Orlando, 1988, trad. it. Umberto Livini, Teorie Sociologiche, il Mulino, Bologna, 2006, p. 231).

Cosa potrebbero offrire, allora, le piattaforme e-learning? 
- Lo scambio di idee
- La condivisione
- L’arricchimento personale e professionale
- Lo sviluppo delle competenze
- La costruzione di relazioni professionali
- La cura e l’attenzione (sia al gruppo e che alla singola persona)
- La flessibilità
- Il coinvolgimento
- La personalizzazione
- L’organizzazione
- L’aumento della produttività

Una buona strada per chi vuole che la propria professionalità sia sempre aggiornata. Un punto di forza per svolgere al meglio le proprie attività e realizzare i propri progetti, individuali e/o di gruppo, facendo rete.

Fonti

https://tlon.it/luca-de-biase-educazione-digitalizzata/ 

https://www.miuristruzione.it/18750-e-learning-apprendimento-a-distanza-ecco-cosa-sapere-ultime-novita/

https://www.doppiozero.com/universita-cosa-significa-insegnare

https://soeonline.american.edu/blog/technology-in-education

https://digital-strategy.ec.europa.eu/en/library/communication-artificial-intelligence-europe

https://www.psicologiacontemporanea.it/blog/lapproccio-della-psicologia-sociale-e-di-comunita-cambiamenti-e-contesti-globali/


DeNardis L., Freedom and Security in a World with No Off Switch, Yale University Press, United States, United Kingdom, 2020, trad. it. Andrea Daniele Signorelli, Internet in ogni cosa. Libertà, sicurezza e privacy nell’era degli oggetti iperconnessi, Luiss University Press, Roma, 2021.

Collins Rendall, Theoretical Sociology, Harcourt Brace Jovanovich, Orlando, 1988, trad. it. Umberto Livini, Teorie Sociologiche, il Mulino, Bologna, 2006, p. 231.

Latour B., Cogitamus. Six lettres sur les humanités scientifiques, La Découverte, Paris, 2010, trad. it. Roberta Ferrara, Cogitamus. Sei lettere sull'umanesimo scientifico, il Mulino, Bologna, 2013.