Perchè la digitalizzazione è un fattore abilitante della sostenibilità?
Le aziende che decidono di intraprendere un percorso di sostenibilità ambientale e sociale hanno come esigenza primaria quella di acquisire consapevolezza del proprio assetto attuale. Solo così è possibile, successivamente, implementare o programmare dei piani di miglioramento.
Gli ambiti da cui partire e tradurre in dati corretti e veritieri possono riguardare ad esempio la tipologia di materie prime impiegate, il processo produttivo (consumo di acqua e di energia, utilizzo di sostanze chimiche), la generazione/gestione degli scarti ma anche la sicurezza sul lavoro, la diversità e l'inclusione, la formazione continua e la flessibilità lavorativa.
Attuare strategie di sostenibilità significa adottare l'approccio Data driven in cui la tecnologia digitale è fondamentale.
E lo è sia per monitorare ed intraprendere eventuali azioni correttive ma anche per attivare strategie di ottimizzazione dei processi, di riduzione dei rischi e di riuso degli scarti.
Pensiamo alla digitalizzazione in rapporto alla tracciabilità, all'efficientamento dei processi e all'economia circolare e come faciliti questi percorsi virtuosi rendendo possibile il raggiungimento di benefici tangibili ed intangibili favorendo la condivisione di buone pratiche.
Digitalizzazione e tracciabilità
Tracciare internamente un prodotto e mappare la supply chain sono attività sempre più necessarie e richieste, per intraprendere un percorso aziendale mirato alla riduzione degli impatti ambientali e sociali.
Disporre dunque di sistemi digitalizzati in cui prodotti, processi e fornitori siano adeguatamente mappati offre la possibilità di pianificare obiettivi di miglioramento basati sulla condivisione dei valori - con monitoraggio dei KPI - della sostenibilità ad ogni livello.
Inoltre la crescente richiesta di informazioni del consumatore da una parte e la pressione dell'Unione Europea dall'altra, spinge sempre più verso l'adozione di soluzioni di tracciabilità digitali come strumento a garanzia della trasparenza.
Il Digital Product Passport ne è l'esempio.
Digitalizzazione ed efficientamento dei processi
Le tecnologie digitali contribuiscono al miglioramento dell'efficienza energetica, allo sviluppo di processi aziendali e produttivi automatizzati favorendo così il raggiungimento di obiettivi di riduzione degli impatti.
La diminuzione dei consumi energetici inizia dal monitoraggio e dall'individuazione delle inefficienze.
Grazie a moderne soluzioni digitali è possibile mappare il fabbisogno energetico, intervenire tempestivamente in caso di anomalie e, tramite l'analisi dei dati, implementare strategie più efficaci dal punto di vista energetico e ambientale.
Utilizzare software di modellazione 3D contribuisce a ridurre gli sprechi di materiali e di costi.
Digitalizzazione ed economia circolare
La gestione sostenibile delle risorse implica considerare come tali gli scarti pre e post produzione.
La nascita di piattaforme digitali dedicate al recupero e alla valorizzazione dei materiali di scarto rappresenta un volano per l'economia circolare.
Grazie a tali canali si facilita la collaborazione tra imprese di vari settori innescando buone pratiche di creazione di valore attraverso il riutilizzo dello scarto.
La digitalizzazione offre dunque l'opportunità di innovare i modelli di business che tengono conto di nuove esigenze, e responsabilità (vedi EPR Responsabilità Estesa del Produttore) legate alla sostenibilità.
In tale contesto rientra il settore del waste management ossia ogni attività legata al ciclo dei rifiuti dalla produzione alla raccolta, sino allo smaltimento-recupero.
Pensiamo ad esempio all'entrata in vigore dal 15 giugno 2023 (decreto Ministero dell'Ambiente n.59/2023) del RENTRI (Registro Elettronico Nazionale sulla Tracciabilità dei Rifiuti) e prima ancora al REcer (Registro nazionale delle autorizzazioni al recupero).
È necessaria, quindi, la semplificazione di procedure e processi, attraverso la digitalizzazione, al fine di garantire non solo il corretto adempimento ambientale da parte degli attori coinvolti, ma anche l'innovativa erogazione dei servizi ai cittadini e per innescare strategie imprenditoriali green.
Concludo questa mia breve e generale riflessione sul binomio Digitale&Sostenibilità tenendo sempre presente il rovescio della medaglia: il digitale impatta sull'ambiente ponendoci dunque l'alternativa di optare per soluzioni IT green.
Le aziende che decidono di intraprendere un percorso di sostenibilità ambientale e sociale hanno come esigenza primaria quella di acquisire consapevolezza del proprio assetto attuale. Solo così è possibile, successivamente, implementare o programmare dei piani di miglioramento.
Gli ambiti da cui partire e tradurre in dati corretti e veritieri possono riguardare ad esempio la tipologia di materie prime impiegate, il processo produttivo (consumo di acqua e di energia, utilizzo di sostanze chimiche), la generazione/gestione degli scarti ma anche la sicurezza sul lavoro, la diversità e l'inclusione, la formazione continua e la flessibilità lavorativa.
Attuare strategie di sostenibilità significa adottare l'approccio Data driven in cui la tecnologia digitale è fondamentale.
E lo è sia per monitorare ed intraprendere eventuali azioni correttive ma anche per attivare strategie di ottimizzazione dei processi, di riduzione dei rischi e di riuso degli scarti.
Pensiamo alla digitalizzazione in rapporto alla tracciabilità, all'efficientamento dei processi e all'economia circolare e come faciliti questi percorsi virtuosi rendendo possibile il raggiungimento di benefici tangibili ed intangibili favorendo la condivisione di buone pratiche.
Digitalizzazione e tracciabilità
Tracciare internamente un prodotto e mappare la supply chain sono attività sempre più necessarie e richieste, per intraprendere un percorso aziendale mirato alla riduzione degli impatti ambientali e sociali.
Disporre dunque di sistemi digitalizzati in cui prodotti, processi e fornitori siano adeguatamente mappati offre la possibilità di pianificare obiettivi di miglioramento basati sulla condivisione dei valori - con monitoraggio dei KPI - della sostenibilità ad ogni livello.
Inoltre la crescente richiesta di informazioni del consumatore da una parte e la pressione dell'Unione Europea dall'altra, spinge sempre più verso l'adozione di soluzioni di tracciabilità digitali come strumento a garanzia della trasparenza.
Il Digital Product Passport ne è l'esempio.
Digitalizzazione ed efficientamento dei processi
Le tecnologie digitali contribuiscono al miglioramento dell'efficienza energetica, allo sviluppo di processi aziendali e produttivi automatizzati favorendo così il raggiungimento di obiettivi di riduzione degli impatti.
La diminuzione dei consumi energetici inizia dal monitoraggio e dall'individuazione delle inefficienze.
Grazie a moderne soluzioni digitali è possibile mappare il fabbisogno energetico, intervenire tempestivamente in caso di anomalie e, tramite l'analisi dei dati, implementare strategie più efficaci dal punto di vista energetico e ambientale.
Utilizzare software di modellazione 3D contribuisce a ridurre gli sprechi di materiali e di costi.
Digitalizzazione ed economia circolare
La gestione sostenibile delle risorse implica considerare come tali gli scarti pre e post produzione.
La nascita di piattaforme digitali dedicate al recupero e alla valorizzazione dei materiali di scarto rappresenta un volano per l'economia circolare.
Grazie a tali canali si facilita la collaborazione tra imprese di vari settori innescando buone pratiche di creazione di valore attraverso il riutilizzo dello scarto.
La digitalizzazione offre dunque l'opportunità di innovare i modelli di business che tengono conto di nuove esigenze, e responsabilità (vedi EPR Responsabilità Estesa del Produttore) legate alla sostenibilità.
In tale contesto rientra il settore del waste management ossia ogni attività legata al ciclo dei rifiuti dalla produzione alla raccolta, sino allo smaltimento-recupero.
Pensiamo ad esempio all'entrata in vigore dal 15 giugno 2023 (decreto Ministero dell'Ambiente n.59/2023) del RENTRI (Registro Elettronico Nazionale sulla Tracciabilità dei Rifiuti) e prima ancora al REcer (Registro nazionale delle autorizzazioni al recupero).
È necessaria, quindi, la semplificazione di procedure e processi, attraverso la digitalizzazione, al fine di garantire non solo il corretto adempimento ambientale da parte degli attori coinvolti, ma anche l'innovativa erogazione dei servizi ai cittadini e per innescare strategie imprenditoriali green.
Concludo questa mia breve e generale riflessione sul binomio Digitale&Sostenibilità tenendo sempre presente il rovescio della medaglia: il digitale impatta sull'ambiente ponendoci dunque l'alternativa di optare per soluzioni IT green.